Gli azzurri pagano un brutto primo quarto e perdono 46 a 59. Argentina ai quarti.
Il sogno mondiale dell’Italia del basket in carrozzina si infrange proprio sul più bello, alla soglia del traguardo di entrare tra le prime otto squadre del mondo: l’Argentina batte gli azzurri 59 a 46 negli ottavi di finale del Campionato del Mondo di Amburgo e cancella in un colpo solo le ambizioni di un gruppo capace solo due giorni fa di battere dominando la Turchia campione d’Europa. Ora per gli azzurri rimane da giocare un’altra sola partita per decidere il piazzamento finale, sabato prossimo (orario e avversario da stabilire), match di fatto però con poco significato rispetto a quanto sarebbe potuto essere. L’Argentina invece avanza, e con merito, ai quarti di finale, dove l’attende la corazzata statunitense.
LA PARTITA – Tutto o quasi si decide nel corso di un primo quarto da incubo per i ragazzi di coach Di Giusto, entrati in campo apparentemente scarichi e privi della giusta energia nervosa degna di un palcoscenico come un ottavo di finale del Mondiale: l’Argentina invece è determinata come sempre, l’agonismo che il capitano Adolfo Damian Berdun mette sul parquet fin dal primissimo possesso ne è l’immagine più esemplare. L’Italia praticamente rimane sui blocchi mentre l’avversario scappa subito via: 7 a 0 dopo pochissimi minuti, che poi diventa il 21 a 7 della fine del primo quarto (con un solo canestro dal campo per gli azzurri, firmato Stupenengo), un margine di 14 punti che di fatto rappresenterà la differenza tra le due squadre fino alla sirena finale. A più riprese nel corso della partita gli azzurri cercano di ricucire, e in un paio di occasioni riescono anche a tornare sotto la doppia cifra di svantaggio, prima con una buona fiammata di Filippo Carossino a metà secondo quarto, e poi con uno scatto d’orgoglio dell’altro capitano Simone De Maggi, che chiude per la prima volta in doppia cifra nel torneo con 16 punti; ma l’impressione è sempre che l’Italia non ne abbia abbastanza, che manchi cioè quella giusta intensità per tornare a contatto con un’Argentina, da parte sua, sempre ordinata e lucida. Le statistiche finali parlano di un Gomez top scorer con 22 punti, ma non di un Berdun padrone assoluto dell’emotività del match, il quarto di fila giocato senza saltare nemmeno un minuto in questo Mondiale.
I COMMENTI – Amarezza, e tanta, alla fine nelle parole di coach Carlo Di Giusto: “Come nell’ultima amichevole prima di partire per Amburgo, siamo stati incapaci di entrare in campo contro gli argentini tenendo alta la tensione. Non è poi facile giocare tutto il match inseguendo, e non può essere un singolo a risolvere la situazione, dobbiamo cercare di rimanere più squadra, anche nelle sconfitte. Abbiamo peccato di immaturità, e dobbiamo imparare tutti a crescere da delusioni come questa”.
ITALIA – ARGENTINA 46 – 59
Italia (De Maggi 16, Carossino 9, Raourahi 5, Papi 5, Stupenengo 4, Geninazzi 3, Spanu 2, Santorelli 2, Beltrame, Giaretti, Schiera).
Argentina (C. Gomez 22, Esteche 12, Perez 10, Berdun 9, Copa 4, Villafane 2, Ruggeri, Ovejero).